L’attenzione all’ambiente e la riconversione industriale in ottica green sono temi che assumono un’importanza fondamentale nelle scelte di produttori e consumatori. Basta infatti pensare che, una volta, si parlava di energie alternative come di un’ipotesi per il futuro, mentre oggi possiamo senza dubbio dire che si tratta di presente. Tra gli argomenti principali che affliggono il pianeta in tema di inquinamento ci sono lo smaltimento dei rifiuti e la produzione di energie slegate dall’utilizzo di combustibili fossili.
Per questo motivo, i più attenti e all’avanguardia stanno portando la loro attenzione su soluzioni innovative che permettono di convertire l’immondizia in energia, risolvendo così in un colpo solo entrambi i problemi. Il raggiungimento di questo obiettivo può essere operato per mezzo di differenti strategie, tra cui le più famose sono l’utilizzo di termovalorizzatori o di impianti a biomassa.
1. I termovalorizzatori per energie alternative: cosa sono e come funzionano
Il termovalorizzatore è un impianto che produce energia elettrica sfruttando il potere calorifico di ciò che brucia, cioè della spazzatura non riciclabile. Questa viene selezionata ed inserita in appositi forni. Tramite combustione produce un’elevata quantità di calore che riscalda l’acqua contenuta nella caldaia. L’acqua si trasforma così in vapore ad alta pressione il quale produce elettricità. Per produrre 1 MW il termovalorizzatore ha bisogno di bruciare 16 tonnellate di spazzatura!
Il procedimento ha un successo economico ed energetico molto interessante, ma resta comunque una metodologia poco apprezzata dai cittadini poiché lo ritengono inquinante. In realtà, un impianto di ultima generazione, sottoposto costantemente ai controlli necessari, non causa emissioni aggiuntive di metano e di CO2. A creare qualche problema potrebbe essere la combustione di materie plastiche che disperdono nell’aria diossina e cloro. In linea di massima, l’adozione di questo strumento permette una drastica diminuzione dell’uso delle discariche, nonché un aiuto energetico che può essere impiegato ad esempio nel teleriscaldamento mediante l’uso di tubi in PEAD.
2. Le energie prodotte dagli impianti di biomassa
Gli impianti di biomassa hanno una funzionalità analoga a quella dei termovalorizzatori, ma si differenziano per la tipologia di combustibile che bruciano. Se ad alimentare il termovalorizzatore è il rifiuto non differenziabile, un impianto di biomassa brucia scarti alimentari, residui agricoli, forestali e organici di varia natura. Questa particolare formula di smaltimento produce le stesse emissioni di CO2 generate da una discarica.
3. Cosa può nascere da un rifiuto
Anche il biogas può essere prodotto dallo smaltimento della spazzatura mediante un processo di gassificazione economicamente vantaggioso e che non danneggia l’ambiente. Ma non sono solo energie termiche ed elettriche a poter nascere dallo smaltimento consapevole della spazzatura. Tramite un processo chiamato pirolisi la plastica si può trasformare in carburante idoneo all’aviazione.
Rariplast propone molte soluzioni efficaci e durature nel tempo, tra cui:
Questi prodotti sono adatti a reti (civili ed industriali) di distribuzione del gas ed a sistemi di trasporto del gas nelle discariche.
La produzione di energie pulite e il loro convogliamento in tubi in PEAD sono già il presente e saranno ancora di più il futuro. Noi siamo orgogliosi di poter dar vita a progetti innovativi e performanti. Se sei interessato, contattaci per maggiori informazioni!