La città metropolitana di Milano si è fatta promotrice di un’iniziativa lodevole che combina efficienza energetica e riduzione dei consumi: grazie all’accordo siglato con il gruppo CAP, produrrà biometano da impiegare per l’alimentazione di veicoli privati e del trasporto pubblico.
Ogni anno la città metropolitana di Milano produce circa 200 tonnellate di rifiuti organici. Secondo uno studio condotto dal Kyoto Club questa montagna di rifiuti potrebbe generare oltre 9 milioni di metri cubi di biometano all’anno. L’amministrazione comunale ha deciso di passare all’azione e ha siglato un accordo con il gruppo CAP, la società che gestisce la rete idrica nella città e nell’hinterland milanese. L’accordo prevede la riconversione e l’adattamento degli impianti di depurazione già esistenti per il trattamento dei rifiuti organici volti alla produzione anaerobica di biometano. L’obiettivo è quello di riuscire a riciclare quasi il 100% dei prodotti di scarto e produrre metano in grado di alimentare 39.000 veicoli, coprendo una quota del 20% della domanda complessiva di metano.
La strategia di transizione energetica della città metropolitana di Milano è coerente con gli obiettivi fissati nell’Accordo di Parigi. L’accordo, siglato a livello europeo nel 2015, invita gli Stati membri a sottoscrivere azioni concrete volte a contenere l’aumento della temperatura media globale. All’interno di questo quadro, è consigliato il passaggio dall’uso di combustibili di origine fossile a combustibili di origine pulita. La scelta di Milano fa un ulteriore passo avanti, puntando su un carburante prodotto in una filiera cortissima.
A questo punto è importate chiarire cosa si intende per biometano e perché è da preferire al metano che siamo abituati a conoscere. Dal punto di vista chimico tra biometano e metano non c’è nessuna differenza. Ciò che distingue questi due tipi di gas è la loro origine e il loro impatto sull’ambiente. Mentre il metano ha un’origine fossile, il biometano è ottenuto dalla digestione anaerobica di scarti agricoli e agroindustriali o della frazione umida della raccolta differenziata. Questi scarti vengono digeriti da appositi batteri in un ambiente privo di ossigeno: il risultato di questa digestione è il biogas, che viene successivamente trattato e separato dall’anidride carbonica per isolare il biometano.
Nel processo che porta alla produzione del biometano le reti PEAD biogas svolgono un ruolo determinante. Queste reti sono infatti dotate di dispositivi che assorbono i gas che vengono prodotti nel corso dei processi di decomposizione delle biomasse. Grazie a questi dispositivi è possibile recuperare e creare energia pulita e trasformare i rifiuti in una risorsa. Contattaci per avere maggiori informazioni sui vantaggi offerti da queste reti e sui loro possibili impieghi.
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