Questo mese si è svolto un appuntamento importante per il settore idrico, il Festival dell’acqua, (8-11 ottobre 2017 – Università degli Studi di Bari) durante il quale si è discusso di temi delicati ma impellenti tra cui i cambiamenti climatici che portano all’alternanza di situazioni estreme e pericolose. Ci riferiamo in modo particolare al susseguirsi di stagioni in cui la siccità accresce i problemi di carenza idrica, mentre le precipitazioni improvvise e concentrate producono danni all’agricoltura e talvolta anche alle persone.
La siccità, ormai, non è più da considerarsi un argomento eccezionale, ma diventa sempre più urgente e richiede investimenti che 10 anni fa non avremmo mai pensato di fare. Il viceministro dell’Economia Enrico Morando spiega, nella seconda giornata di lavori, che è necessario un intervento pubblico associato agli investimenti privati per far si che l’Italia possa colmare il gap di capacità produttiva che si è accumulato durante la recessione degli anni scorsi.
Il viceministro spiega anche che le imprese idriche italiane, in questo momento, possono contare su incentivi agli investimenti tra i più forti rispetto ai colleghi europei, finanziamenti che però non sono illimitati. È necessario, quindi, che le imprese proseguano nella strada intrapresa e continuino a chiedere politiche coordinate e una Strategia Nazionale sulla quale far confluire i progetti e i finanziamenti.
Nel nostro piccolo quello che possiamo fare è consigliare ai nostri clienti di investire in tecnologia in grado di massimizzare il consumo idrico per l’agricoltura (ad esempio gli impianti di irrigazione a goccia) sperando che gli incentivi in questo settore vengano in aiuto, come osserva il vicepresidente di Utilitalia, Mauro D’Ascenzi, magari con accordi tra banche, con fondi, o con la Cassa depositi e prestiti.
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